La Russa, nuove scuse alla Boldrini "Ma per il governo Unhcr sbaglia" - cronaca - Repubblica.it
Dopo le perplessità dell'organismo Onu sul riaccompagnamento dei migranti
Il ministro della Difesa è tornato a parlare delle polemiche di questi giorni
"Nessun ordine di usare la forza ai marinai che si stanno svolgendo un'opera umanitaria"
ROMA - Nuove scuse a Laura Boldrini, pur confermando la sostanza delle rimostranze mosse all'Unhcr dopo le perplessità espresse dall'organismo internazionale sul riaccompagnamento dei migranti. Ignazio La Russa è tornato a parlare delle polemiche di questi giorni con l'Alto commissariato Onu per i rifugiati e sottolinea che il governo "è compatto nel dire che sbaglia".
Il ministro della Difesa è intervenuto stamani a 'Faccia a Faccia' su Radio Tre Rai, per tornare a chiedere ''ammenda'' per il ''tono comiziale'' usato nei riguardi della portavoce dell'Unhcr, ma anche per ribadire che tutto l'esecutivo ritiene sbagliato il giudizio espresso dalla Boldrini "nel ritenere non adeguato il comportamento dell'Italia e dei marinai italiani nei riaccompagnamenti verso il porto libico" degli immigrati clandestini. "Frattini, che è l'uomo più moderato del governo, dice che ha sbagliato", ha aggiunto La Russa.
Il titolare della Farnesina ieri, pur prendendo le distanze da La Russa per il tono usato dal ministro della Difesa nel criticare l'Unhcr, ha però difeso la politica governativa sull'immigrazione: "Il rispetto delle regole - ha spiegato Frattini - è garanzia e tutela anche per tutti quegli immigrati regolari che hanno seguito le leggi. La politica della sinistra sull'immigrazione è a scapito dell'identità italiana ed europea".
La Russa ha poi ribadito di essere intervenuto a difesa dei militari per spiegare che "nessun ordine da parte del ministero dell'Interno e tantomeno mio di usare la forza è stato impartito al capo di Stato maggiore della Marina o al comandante di nave Spica. Non è stata usata alcuna azione coercitiva ma anzi - ha rilevato La Russa - è stata applicata la 'legge del mare' che prevede di accompagnare nel porto più vicino" le imbarcazioni in difficoltà.
Secondo il ministro, è vero che le critiche riguardavano la politica del governo, ma "quella politica - precisa - viene svolta dai nostri marinai". I quali, osserva il ministro, "non hanno mai usato la forza". "Non c'è stato alcun ordine al capo di Stato maggiore della Marina o al comandante della nave Spica, che è quella che ha fatto i riaccompagnamenti, ad usare la forza. E la forza non è mai stata usata, non c'è stata mai alcuna azione coercitiva, si è rispettata l'antica legge del mare che è un dovere per un marinaio: quello di accompagnare nel porto più vicino chi è in difficoltà, se vuole essere accompagnato. Questo è successo e io sentirmi dire che l'Italia, attraverso i marinai, si comporta in modo inumano...".
La Russa tiene a sottolineare che i nostri marinai si stanno comportando in modo ammirevole: "Ci si immaginava quasi che i nostri marinai con la forza prendessero questi poveri clandestini e poi a pedate li riaccompagnassero in Libia. Non è così, è un'opera umanitaria ed è disumano immaginare il contrario".
"Sto ancora aspettando dalla signora Boldrini - conclude il ministro - la spiegazione del perché considera più umano riaccompagnarli in Italia, chiuderli nei Cie ed espellerli. Per il resto mi spiace che ci siano stati problemi di tipo personale dei quali voglio assolutamente chiedere venia".
(18 maggio 2009)
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