Sunday, 10 May 2009

Altri 162 migranti riportati in Libia Il Vaticano: "Italia già multietnica"

Altri 162 migranti riportati in Libia Il Vaticano: "Italia già multietnica" - cronaca - Repubblica.it

LAMPEDUSA - Secondo "respingimento" nel giro di pochi giorni nel Mediterraneo ad opera di motovedette italiane. Sono stati riportati a Tripoli, a bordo del pattugliatore Spica della Marina Militare i 162 migranti, tra i quali 42 donne e due neonati, soccorsi ieri a sud di Lampedusa, in acque internazionali. E il numero potrebbe essere anche più elevato, visto che il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha annunciato al suo arrivo agli Stati Generali della Lega a Vicenza: "Pochi minuti fa abbiamo riportato a Tripoli altri 240 clandestini", senza però specificare se ci siano state nelle ultime ore altre operazioni. A Vicenza c'è un clima euforico, per le operazioni in mare e per l'appoggio incondizionato dato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla linea dura del Viminale con il suo no all'Italia multietnica. "Stiamo facendo proseliti", ha detto Umberto Bossi.

Il respingimento. Gli extracomunitari saranno trasferiti in un centro di detenzione libico così come avvenuto giovedì scorso per gli altri 227 accompagnati a Twescha, a 35 chilometri da Tripoli.

Intanto questa mattina un altro barcone con una settantina di migranti, in navigazione nel Canale di Sicilia, ha lanciato una richiesta di soccorso con un telefono satellitare. Secondo le coordinate, rilevate con il Gps, si troverebbe molto a Sud, al confine tra le acque libiche e quelle maltesi. Dalle dichiarazioni del ministro Maroni, tuttavia, anche questi migranti potrebbero aver già subito lo stesso trattamento degli altri.

La soddisfazione della Lega. A Vicenza i leader del Carroccio sottolineano che la politica dei "respingimenti" sta dando i suoi frutti e raccoglie consensi. "Stiamo facendo proseliti, le nostre idee camminano perché hanno gambe", afferma Bossi. "La sinistra che respingeva i gommoni dall'Albania - prosegue il ministro delle Riforme - adesso attacca Maroni forse perché i suoi risultati erano scarsi. I primi razzisti evidentemente sono stati loro. La cosa principale che sta emergendo è quella che i ministri non sono quelli che fanno le leggi e basta, ma quelli che ora le applicano".

Il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli rileva che Berlusconi si è "pontidizzato" e bisognerebbe "dargli la tessera della Lega". Anche il titolare del Viminale Roberto Maroni esulta, pur non arrivando a dire che arruolerebbe il premier nelle file del Carroccio: "Non gli darei la tessera leghista anche se molte delle battaglie della Lega adesso cominciano a essere anche le sue battaglie. Questo è un bene perché l'autorevolezza è quella del presidente del Consiglio".

"Mi rendo conto - aggiunge il ministro dell'Interno - che quando noi diciamo certe cose siamo beceri razzisti, quando le dice qualcun altro questo assume la dignità di una cosa di cui si può discutere. Va benissimo anche questo ma queste sono le battaglie della Lega. Sono contento che Berlusconi le faccia proprie perché è un aiuto in più a realizzarle".

Plaude anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, parlando con i cronisti al raduno degli alpini a Latina: "Sono perfettamente d'accordo con Berlusconi e sfido qualunque uomo di destra a non trovarsi d'accordo con il premier. Berlusconi sostiene che la società italiana deve essere convinta che occorre mantenere la propria identità, tradizione e cultura. Questo non vuol dire che non possono diventare italiani persone di ogni provenienza, religione e razza. Ma vuol dire che non va dispersa la nostra identità né trascurate le nostre tradizioni che ci rendono unici nel mondo".

I vescovi. L'Italia multietnica e multiculturale è "un valore" ed esiste già "di fatto", ha detto all'agenzia Ansa il segretario generale della Cei monsignor Mariano Crociata osservando che "il problema è invece il modo in cui le culture e le presenze si rapportano" perché "non si cresce insieme in una accozzaglia disordinata e sregolata".

Le proteste dell'opposizione. Molte le voci che si sono levate dall'opposizione contro la presa di posizione del presidente del Consiglio. "E' orrendo che si cavalchino i drammi delle persone per cavalcare le paure della gente, ed è proprio quello che fa la destra", ha detto il leader del Pd Dario Franceschini, ospite di Rai3. Il leader Pd parla dei respingimenti come una cosa "inventata per distogliere l'attenzione" e parla della strategia del Pdl come "un modo disgustoso di fare campagna elettorale".

"Forse Berlusconi non se n'è accorto, ma l'Italia è già un Paese multietnico. Milioni di lavoratori stranieri contribuiscono a creare il nostro Pil, pagano le nostre pensioni", ricorda il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. "Ai cittadini non interessa certo la purezza della razza, ma il rispetto delle regole da parte di tutti, italiani o stranieri. Le parole di Berlusconi sono l'anticamera di un razzismo che va estirpato subito dalla nostra società".

"Dire no ad un'Italia multietnica significa dichiararsi razzista a tutti gli effetti, oltre che fuori dal mondo e dai tempi", commenta Pino Sgobio, dell'ufficio politico del Pdci. "Il premier ha finalmente gettato la maschera e mostrato il suo vero volto autoritario e reazionario: è diventato più 'razzista' dei leghisti. Di questo passo e con questo governo c'è da chiedersi: a quando il coprifuoco?".

(10 maggio 2009)


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