Tuesday, 12 May 2009

Immigrati, ancora polemica tra Onu e Governo italiano

Immigrati, ancora polemica  tra Onu e Governo italiano - Il Sole 24 ORE


Torna all'attacco l'Onu contro la politica del governo Berlusconi sugli immigrati. E lo fa con una lettera ufficiale dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati, che incassa il «pieno appoggio» del segretario Ban Ki-Moon. Un attacco da cui Berlusconi, da Sharm el Sheik, si difende rivendicando la scelta dei respingimenti, e difendendo il ministro Maroni. La polemica riguarda appunto i richiedenti asilo. Secondo il premier, nessuna delle persone nei barconi respinti a largo delle coste italiane sarebbe in tali condizioni. «La Libia fa parte dell'Onu - incalza in serata lo stesso ministro dell'Interno - in Libia è presente l'alto commissariato per i rifugiati della nazione Unite (Unhcr). Facciano loro stessi gli accertamenti delle persone che chiedono asilo». E anche se lo fossero, Maroni sostiene che non debba essere l'Italia a farsene carico, come dice l'Unhcr, ma l'Europa. «È questa - dice - la proposta che ho fatto al commissario europeo per la giustizia, Jacques Barrot».

L'Ue critica l'Italia
La stessa Unione europea peraltro ha definito l'asilo «un principio universale che va rispettato ovunque». Anche se ha accettato la richiesta del ministro degli Esteri Franco Frattini di organizzare un vertice europeo in materia: il tema è stato inserito all'ordine del giorno della riunione dei ministri già fissata per il 5 giugno.

Berlusconi: «Nei barconi nessun rifugiato»
All'Unhcr, che esprime «grave preoccupazione» per la politica dei respingimenti e chiede di «riammettere» le persone respinte e «identificate come individui che cercano protezione internazionale», Berlusconi risponde indirettamente da Sharm El Sheik. E assicura che sui barconi «come dicono le statistiche, persone che hanno diritto d'asilo non ce n'è praticamente nessuna. Solo casi eccezionalissimi». Che a salpare sono persone «reclutate dalla criminalità », che «hanno pagato un biglietto» e «non sono spinte da una loro speciale situazione all'interno di paesi dove sarebbero vittime di ingiustizie, ma sono reclutate dal mondo del lavoro o del non lavoro in maniera scientifica dalle organizzazioni criminali». Berlusconi difende poi il suo ministro dell'Interno, al quale l'Unhcr ha inviato la lettera, e spiega: Maroni non fa altro che eseguire «gli accordi con la Libia presi direttamente tra me ed il leader libico Gheddafi».

La posizione del leader del Pd
Dario Franceschini resta assolutamente contrario ai respingimenti. «In tanti - ha dichiarato - mi hanno consigliato di non parlare su tema che potrebbe far perdere consensì. Dovremmo dunque dire che fanno bene a respingere i barconi di disperati che vengono dalla guerra e che fanno bene a violare i diritti umani e il diritto all'asilo politico? Dovremmo star zitti perchè sennò perdiamo un punto percentuale? No, io parlo e dico le cose giuste e sbagliate a prescindere dai sondaggi o dal consenso immediato».
12 maggio 2009


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