Monday, 30 June 2008

Intollerabili interferenze contro l'indipendenza della magistratura


Il governo italiano non si è fatto attendere per farsi notare agli occhi della comunità internazionale e dei suoi colleghi europei. Tra i molti motivi troviamo xenofobiche campagne anti-rom contro concittadini europei, un approccio anti-migratorio profondamente discriminatorio e che per la prima volta in Europa tracima fino al campo del diritto penale sostanziale - misure queste che hanno sollecitato la critica del Commissario del Consiglio d'Europa per i diritti umani, Thomas Hammarberg e dell'Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Louise Arbour, nel suo discorso di commiato al Consiglio dei Diritti Umani -, misure sicuritarie che fanno di crimini ordinari un sistema emergenziale - e di cui ci occuperemo piu approfonditamente in futuri posts -, nonché l'utilizzo dell'esercito potenzialmente anche per il controllo del dissenso popolare nella gestione dei rifiuti. Ma quello che preoccupa particolarmente, perché appare un abitudine mai sopita, è il continuo ed inasprito attacco del Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Silvio Berlusconi, e del suo seguito politico, verso esponenti della magistratura italiana che mirano alla delegittimazione del terzo potere democratico. In Italia si è instaurata ormai la convinzione, perlomeno in una parte della popolazione, che chi è investito della volontà popolare si ritrovi al di sopra della legge, e per questo faccia delle leggi a proprio uso e consumo e non possa sopportare di essere oggetto di controllo legale e giudiziario. L'intervento dell'on. Berlusconi attraverso la sua lettera letta dal Presidente Schifani in Senato e l'annuncio di ricusazione del giudice nel suo processo, apparentemente perché quest'ultimo ha espresso opinioni su passati provvedimenti legislativi presi dal suo governo (e chi in Italia non ha preso posizioni su questo tema??), sono altamente irresponsabili perché sminuiscono l'importanza simbolica del Parlamento - ridotto a sgherro supino - e minano alla fiducia nella magistratura ed alla sua indipendenza. Un attacco come questo, oltre a violare il Principio numero 4 dei "Principi Fondamentali delle Nazioni Unite sull'Indipendenza della Magistratura", espressione dichiarativa del contenuto delle obbligazioni internazionali vertenti sugli Stati firmatari del Patto Internazionale dei Diritti Civili e Politici (inter alia) di garantire un accesso alla giustizia imparziale e, di conseguenza, una fiducia nella giustizia che permetta lo svolgersi ordinato dei processi, costituisce un gravissimo vulnus al concetto stesso di Stato di Diritto. L'emendamento allegato al D.d.l. di conversione del Decreto Legge 92/2008 sulla sicurezza, volto a interrompere per un anno assieme ad altri processi anche quelli del premier, e che alla prima possibilità incontrera la scure della Corte Costituzionale in quanto violativo del principio di obbligatorietà dell'azione penale e di uguaglianza dei cittadini, è un primo passo in questa direzione. La proposizione di un Lodo-Schifani-bis, dopo che il primo è già stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale, ne è un'ulteriore dimostrazione.
Il senso istituzionale si sta lacerando da lungo tempo in Italia, sotto lo sguardo silenzioso e timido del Quirinale, che in nome di una indefinta concordia nazionale, lentamente dimentica il proprio ruolo principale, che è quello di Guardiano della Costituzione Italiana. Una deriva pericolosa è in atto e sta diffondendosi nella mentalità politica. E' necessario levare una forte accusa alla personalizzazione della politica ed alla nascita di una nuova filosofia del principe, altrimenti, quando ci ritroveremo con una persona od una classe di persone che si trovi fuori dal controllo della legge - e, per conseguenza logica, della magistratura che tale legge applica -, avremo perso lo Stato di Diritto.

Di seguito trovereto il link dell'intervento che la Commissione Internazionale di Giuristi (International Commission of Jurists - ICJ) - ONG internazionale per lo Stato di Diritto e i Diritti Umani - ha effettuato a questo merito: ICJ-Intervention on Italy.

Invito a diffonderlo ed a segnalarmi iniziative dello stesso tipo.

Facciamo rete per la democrazia!